II Mig-mag-mug è un modo di raccontare dei personaggi che vengono dall’inconscio. È un processo al contrario, che parte dai colori, dagli spazi per poi arrivare ad una forma. La prima fase — un’idea virtuale — quella della scelta del supporto, dei colori e degli accostamenti, dunque l‘idea, che però non è mai totalmente controllata, prende il nome di Mig.

La fase successiva, quella di farsi guidare dalle leggi della simmetria, richiamare una forma attraverso il suo riflesso da ambo i lati, si chiama Mag.

L’ultima parte richiede l’osservazione della forma e l’attivazione del pensiero inconscio, l’interpretazione, quello che noi vediamo dentro noi stessi che si riflette a quel determinato processo pittorico. Il Mug.